L’eredità politica di Silvio Berlusconi:Il Berlusconismo come impianto culturaleIl neoliberismo come dogma


di Giuseppe Bianchi
Come un virus pandemico l’eredità politica di Silvio Berlusconi ormai abbraccia oggi anche il sedicente lato progressista del Bel Paese: ne è esempio fulgido il renzismo del PD (o il fratturismo per i molisani).
Un virus che ha trasformato la politica italiana e che oggi appare come una medaglia double face con un centrosinistra ostaggio di politiche di centrodestra.
La faccia di destra è ormai neo-fascistizzata in un revival del vecchio MSI, quella di sinistra è americanizzata a suon di primarie ed armocromie varie con la complicità dei vari Bersani, Vendola e tanti altri che si sono avvicendati negli anni, nel tentativo di non fare organizzare e scappare, a sinistra del PD, l’elettorato progressista italiano.

Intanto il camaleontico Giuseppe Conte, che boccia sulle guerra in Ucraina il campo largo e con esso Elly Schlein, il PD e tutti i moderati del suo Movimento, tenta un restyling a sinistra. Reddito di cittadinanza e Pace. Basterà?
In effetti per una forza che si candida a cambiare il paese come i Five Stars portare al Governo ministri come Giulia Grillo che considera Sanità Pubblica finanche il Privato convenzionato in Sanità, non è proprio il massimo (sic!).
Mettere sullo stesso piano Pubblico e Privato convenzionato vuol dire – in ultima analisi – fare spallucce di fronte al processo di privatizzazione strisciante in atto in Italia, accettarlo come irrimediabile (se non addirittura utile) e gestirlo nel migliore dei modi qualora si fosse al governo ad ogni latitudine e longitudine.
L’eredità del Berlusconismo è anche questo, accettare le privatizzazioni come dogma indiscutibile. Friedman e la controrivoluzione che assassinarono da Allende a Gheddafi, ringraziano. In Italia ci fu bisogno di assassinare Falcone e Borsellino.
Se il Berlusconismo è vivo, il decesso del fondatore di Forza Italia può trasmettere sconforto e sfiducia negli elettori orfani del loro leader e confusione e subbuglio tra i candidati del centrodestra molisano in corsa alle regionali.
La campagna elettorale molisana ha subito nel giro di 24 ore due forti scossoni.
A sinistra come a destra.