25 novembre, tra gli stereotipi di genere anche la Barbie picchiata

Tra le immagini che più ci hanno colpite nella giornata di oggi, reperibile sui social network, c’è quella della Barbie picchiata.
Appare con un grande occhio viola di lividi e dovrebbe sensibilizzare contro la violenza sulle donne.
E invece finisce che manda il messaggio opposto: ossia che la violenza è solo quella che appare con grossi lividi.
Ma quello è solo il penultimo stadio. Più grave delle botte e delle violenze sessuali e dello sfregio del volto é soltanto il femminicidio.
Ma esistono forme di violenza più subdole che ora sono molto denunciate tra cui lo stalking, che non lascia lividi ma cambia per sempre il modo di percepire i rapporti di coppia e non solo.
Esiste la violenza psicologica che inizia con le urla e si insinua nell’autostima della donna con frasi ad effetto tipo: stai zitta, non sei buona a niente, non sai fare niente e tante tante altre. Tra le più subdole anche il gaslighting. Che è una forma di negazione della verità in cui la vittima sente sempre di aver sbagliato qualcosa nei confronti di chi, soprattutto tra le mura domestiche, tende a sottolineare che la percezione della realtà di chi subisce è sbagliata.
Continuare con queste immagini vuol dire negare le forme di violenza più subdole. Quelle che portano poi ad arrivare alle mani e al femminicidio. Non sempre la violenza ha con se dei lividi.