23 novembre 2022, l’ Irpinia e la Campania intera ricordano il 42esimo anniversario del sisma del 1980

Quasi tremila vittime, una provincia totalmente sventrata dalle scosse che si susseguirono. E una ricostruzione che fece molto discutere.
Parliamo del terremoto in Irpinia. Avvenuto il 23 novembre 1980. Esattamente 42 anni fa. Il numero preciso fu 2.914. Erano le 19.34 poche ore dopo la partita di calcio dell’ Avellino quando scossa di magnitudo 6.9 sconvolse tutta la Regione Campania. L’ epicentro era localizzato sulla Sella di Conza, in Alta Irpinia. Lì si toccò il decimo grado della scala Mercalli.
Fu peggiore di una esplosione. Oltre alle vittime si contarono oltre 8 mila feriti, molte centinaia dei quali con danni permanenti; 300 mila abitazioni distrutte o inagibili; 18 comuni rasi completamente al suolo, quelli del “Cratere”, e altri 99 distrutti dalla gerarchia dei danni. Sicuramente anche il modo di costruire fece il resto ma la scossa principale fu davvero forte.
Allora non esisteva la protezione civile. Non c’era la velocità dei soccorsi che ci potrebbe essere ora con un evento simile. Molti comuni restarono isolati per giorni. E poi la lunga opera di ricostruzione che toccò, grazie a operazioni discutibili, anche zone non effettivamente colpite dai danni del sisma.
I costi ufficiali della lunga opera di ricostruzione delle case e per l’insediamento delle aree industriali, nove in totale, ammontano a 150mila miliardi delle vecchie lire, 75 miliardi di euro, destinati oltre che alla provincia di Avellino a quelle di Benevento, Salerno, Caserta, Matera, Potenza, Foggia e alla città di Napoli, per la quale venne inserito nella legge 219 un apposito capitolo.
Per 42 anni quel terremoto ha costituito un riferimento costantemente conflittuale se non permanente nel discorso pubblico e in quello socio-economico nella provincia più colpita, quella di Avellino, confermando in qualche misura la incompiutezza dei processi messi in moto all’indomani del sisma. A distanza di decenni, tornano in primo piano alcuni temi che furono al centro del confronto sul futuro e le prospettive del territorio irpino.