Manovra finanziaria, termina oggi lo sciopero di Cgil e Uil

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Termina oggi la cinque giorni di mobilitazioni di Cgil e Uil. La Cisl ha rimarcato ancora oggi la contrarietà allo sciopero. Nella giornata odierna scenderanno in piazza, contestualmente agli scioperi, dieci Regioni: Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Sardegna, Toscana e Lazio. 

Il Molise, con la sola Uil ha tenuto ieri la manifestazione sul territorio.

La Cgil Molise sarà presente con una delegazione alle ore 10, a Roma, in piazza della Madonna di Loreto, dove ci sarà l’intervento conclusivo del segretario generale Maurizio Landini.

La protesta  è cominciata il 12 dicembre: manifestazioni e scioperi  promossi da Cgil e Uil organizzati a livello regionale “per cambiare una manovra sbagliata e contro il lavoro, per rivendicare una manovra più giusta per le persone e più utile per il Paese”.

I sindacati chiedono di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro;

di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai Ccnl un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali; di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo;

una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività;

la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà;

la rivalutazione delle pensioni; risorse per l’istruzione e la sanità;

la cancellazione della legge Fornero con l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi.

La Cisl conferma intanto con il suo segretario generale la sua contrarietà allo sciopero: “In questa fase lo sciopero è sbagliato – dice Luigi Sbarra – perché, in una condizione di grande difficoltà delle famiglie, scarica costi economici sulle spalle dei lavoratori, e trasferisce tensioni e conflitti nei luoghi di lavoro e nelle aziende”.

Il sindacato annuncia la sua mobilitazione con assemblee nei luoghi di lavoro, iniziative nei territori e oggi con una grande assemblea di delegati e pensionati, chiarisce Sbarra.